Forme, soluzioni e vantaggi possibili per un design ed una progettazione possibile, intelligente e sostenibile
Eravamo abituati ai rampicanti, tutte le città sono rivestite di verde in modo più o meno informale, più o meno spontaneo. Anche questo è giardino verticale. Le piante che si sviluppano in verticale aprono orizzonti per risolvere spazi ridotti, per consentire al verde di contaminare gli spazi abitati arricchendoli con la sua vitalità senza per questo imporre manutenzioni impegnative. Si tratta di un settore ancora da esplorare che riserva molte potenzialità.
Il giardino verticale, da un punto di vista estetico si sogna una foresta-città, affrancata dal peccato originale della sfida contro la natura restituendo alle piante i manufatti architettonici, come le rocce si offrono ai muschi. E ogni modalità di sviluppo del verde verticale implica diverse intenzioni e immagina una città-foresta diversa. Nel bene e nel male se la città si è sviluppata in verticale anche il giardino la segue mostrandone i pregi ma insieme anche i molti limiti.
Un giardino verticale oltre che produrre un immediato, gradevole (e curioso) effetto estetico, produce una serie di benefici molto interessanti: assorbe CO2 dall’atmosfera, assorbe raggi UV, assorbe calore mantenendo la costruzione più fresca, facendo così risparmiare energia, previene la perdita di calore durante le ore notturne, non è così difficile e costoso da realizzare soprattutto in fase di nuova realizzazione di un edificio.
Gli elementi necessari per realizzare un ottimo giardino verticale non sono molti: bisogna fare una buona scelta delle colture da impiantare (resistenza della pianta, clima, studio della flora locale), avere un ottimo sistema di irrigazione (oltre che con l’acqua piovana dovrà esser previsto un bacino di raccolta per l’irrigazione del giardino verticale durante i periodi di siccità, sarebbe perfetto inoltre che ci sia la possibilità che questo bacino potesse irrigare anche le altre zone verdi limitrofe).
Ancor più innovativa è poi la possibilità di portare tutto questo all’interno, fino al sottosuolo, nell’ombra, laddove la vegetazione è sempre stata bandita. Esistono lampade speciali e la selezione di essenze abituate a fitti sottoboschi che consentono di rompere quest’ultimo tabù verde. Qui crescono piante tropicali, come del resto la maggior parte delle piante da interno, tutte provenienti dall’intimità della natura. Le piante, così concepite, consentono di progettare giardini interni con il ruolo di formare spazio, con pareti e non si limitino ad essere una collezione di soprammobili, di complementi d’arredo, rinnovando così il ruolo della vegetazione nell’interior design.